Secchia rapita (la)
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Il poema narra la storia del conflitto tra Bologna e Modena al tempo dell’imperatore Federico II e del suo alleato Ezzelino III da Romano. Tassoni utilizza riferimenti storici documentati invertendone liberamente l’ordine: il furto della secchia avvenne secoli dopo i conflitti tra le due città mentre nel testo del poema il furto diventa la causa della guerra. Lo scopo dichiarato dal poeta fu quello del divertimento e non una elevazione né morale né religiosa dei lettori. Il poeta trae ispirazione da un fatto realmente accaduto nel 1325, quando i Bolognesi, fatta irruzione nel territorio di Modena, furono respinti ed inseguiti fino alla loro città dai Modenesi, che, fermatisi presso un pozzo per dissetarsi, portarono via come trofeo di guerra una secchia di legno. Il Tassoni immagina che, al loro rifiuto di riconsegnare la secchia, i bolognesi dichiarino guerra ai modenesi. Alla guerra partecipano, distribuiti tra le due parti, gli dei dell'Olimpo. A favore dei modenesi combattono personaggi storici come re Enzo, figlio dell'imperatore Federico II, e personaggi immaginari, come la bella guerriera Renoppia, che comanda una schiera di donne, ed il conte di Culagna. Così come fonde insieme personaggi storici e personaggi immaginari, il Tassoni rappresenta insieme, con anacronismi, vicende fantastiche e fatti storici della lotta tra Modena e Bologna, avvenute in altre epoche (come la battaglia di Fossalta del 1249). La guerra per la secchia rapita si protrae per qualche tempo con alterne vicende, fra battaglie, duelli, tregue e tornei, intercalati da episodi comici e burleschi, che hanno spesso come protagonista il conte di Culagna.